Il Welfare Aziendale: Tra Consolidamento e Nuove Priorità Secondo la Welfare Index PMI

Il 2024 si è rivelato un anno cruciale per il welfare aziendale in Italia, segnando un consolidamento di pratiche ormai mature e l’emergere di nuove priorità, spesso accelerate da un contesto socioeconomico in continua evoluzione. L’edizione 2024 della Welfare Index PMI, un’iniziativa che monitora e valuta l’impegno delle piccole e medie imprese italiane nel welfare aziendale, ha offerto una panoramica dettagliata di queste dinamiche, evidenziando come il benessere dei dipendenti sia diventato una leva strategica irrinunciabile.

Un Panorama in Crescita e Diversificazione

I dati della Welfare Index PMI 2024 hanno confermato la progressiva diffusione delle iniziative di welfare in tutte le fasce dimensionali delle PMI italiane. Non si tratta più di un privilegio delle grandi imprese ma di una pratica sempre più adottata anche dalle realtà più piccole, che ne colgono i benefici in termini di engagement, retention dei talenti e miglioramento del clima aziendale.

La tendenza più evidente emersa nel 2024 è stata la diversificazione delle aree di intervento. Se in passato il welfare era spesso associato principalmente a fringe benefit o previdenza integrativa, nel 2024 le aziende hanno ampliato il raggio d’azione includendo:

  • Salute e Benessere Olistico: grande enfasi è stata posta su programmi di prevenzione, screening medici, supporto psicologico e iniziative per promuovere stili di vita sani. La consapevolezza dell’importanza del benessere mentale e fisico dei dipendenti è cresciuta esponenzialmente, spesso in risposta ai crescenti livelli di stress e burnout.
  • Benessere per la Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro: le misure di welfare che perseguono il benessere dei dipendenti possono essere considerate di prevenzione primaria perché riducono il carico mentale, e liberano le energie per investire in creatività, oltre ad abbassare il rischio agendo come dei veri e propri DPI.
  • Conciliazione Vita-Lavoro: il sostegno alla genitorialità, lo smart-working (anche se in modalità più strutturate rispetto all’emergenza pandemica), orari flessibili e servizi per la cura dei figli e degli anziani sono diventati elementi cardine delle politiche di welfare. Le aziende hanno riconosciuto la necessità di aiutare i dipendenti a bilanciare le esigenze professionali e personali.
  • Formazione e Sviluppo Professionale: investire nella crescita delle competenze dei dipendenti è stato visto non solo come un benefit ma come un fondamento per la competitività aziendale e la talent attraction. Corsi di aggiornamento, percorsi di upskilling e reskilling sono stati inclusi sempre più spesso nei piani di welfare, rispondendo anche alle esigenze di un mercato del lavoro in rapida evoluzione.
  • Sostegno al Reddito e Alla Famiglia: oltre ai tradizionali buoni pasto e buoni spesa, si sono diffuse iniziative mirate a supportare i dipendenti in caso di difficoltà economiche o a fornire servizi che alleggeriscono il budget familiare, come convenzioni agevolate per acquisti o servizi, un’attenzione particolarmente sentita in un contesto di inflazione persistente.

Le Leve del 2024: Dalla Produttività al Valore Sociale

I motivi che hanno spinto le PMI a investire nel welfare nel 2024 sono molteplici:

  • Attrattività e Fidelizzazione: in un mercato del lavoro sempre più competitivo, un piano di welfare strutturato è diventato un potente strumento per attrarre i migliori talenti e ridurre il turnover, specialmente in settori con carenza di personale qualificato.
  • Miglioramento del Clima Aziendale: un ambiente di lavoro che si prende cura dei propri dipendenti genera maggiore soddisfazione, motivazione e spirito di collaborazione.
  • Aumento della Produttività: dipendenti sereni e supportati sono più concentrati, meno stressati e, di conseguenza, più produttivi, con un impatto diretto sui risultati economici.
  • Responsabilità Sociale d’Impresa (CSR): il welfare aziendale è stato riconosciuto sempre più come un elemento integrante della strategia di CSR, rafforzando l’immagine dell’azienda come realtà attenta al benessere delle persone e della comunità.
  • Vantaggi Fiscali e Contributivi: le normative in vigore nel 2024 hanno continuato a incentivare le aziende a investire nel welfare attraverso benefici fiscali e contributivi, rendendo queste politiche ancora più convenienti e accessibili.

Prospettive e Sfide per il Futuro: Cosa Aspettarsi dal 2025

Il 2024 ha gettato le basi per un futuro in cui il welfare aziendale sarà sempre più strategico e integrato nella cultura d’impresa. Le previsioni per il 2025 indicano alcune direzioni chiave, spinte dalle evoluzioni sociali, tecnologiche ed economiche:

  • Maggiore Personalizzazione e Flessibilità, spinta dall’Intelligenza Artificiale: le aziende cercheranno di offrire pacchetti di welfare sempre più “tailor-made” sulle esigenze individuali dei dipendenti, riconoscendo che non esiste una soluzione unica. L’utilizzo di piattaforme digitali avanzate, spesso integrate con l’intelligenza artificiale, diventerà ancora più diffuso per analizzare le preferenze dei lavoratori e proporre benefit personalizzati in tempo reale, ottimizzando la spesa e massimizzando l’impatto.
  • Focus sulla Sostenibilità e l’Impatto Sociale Integrato (ESG): il welfare si integrerà ulteriormente con le strategie ESG (Environmental, Social, Governance) delle imprese. Le iniziative di welfare saranno valutate non solo per il loro impatto sui dipendenti ma anche per il loro contributo alla comunità e all’ambiente. Si diffonderanno benefit legati alla mobilità sostenibile (es. incentivi per mezzi elettrici o trasporto pubblico), all’energia rinnovabile (es. bonus per bollette energetiche verdi) e al volontariato aziendale, rafforzando l’immagine dell’azienda come attore responsabile.
  • Enfasi crescente sul Benessere Mentale e Finanziario: la salute psicologica sarà al centro delle politiche di welfare, con un aumento degli investimenti in supporto psicologico professionale, programmi di gestione dello stress e mindfulness. Parallelamente, crescerà l’attenzione al benessere finanziario, con servizi di consulenza sulla gestione del risparmio, educazione finanziaria e supporto per l’accesso a mutui o prestiti agevolati, dati i crescenti costi della vita.
  • Welfare come Strumento di Retention per Tutte le Generazioni e le Diversità: con una forza lavoro sempre più eterogenea per età (dai Gen Z ai Baby Boomers), provenienza e background, il welfare dovrà rispondere alle esigenze di tutte le generazioni e promuovere l’inclusione. Si punterà su benefit che favoriscano l’apprendimento continuo, la flessibilità per diverse fasi della vita e un ambiente di lavoro equo e accessibile per tutti, valorizzando la diversità come risorsa.
  • Misurazione dell’Impatto e ROI del Welfare: le imprese cercheranno sempre più di misurare l’efficacia dei propri piani di welfare in modo quantitativo, non solo in termini di soddisfazione dei dipendenti ma anche di impatto sul business (riduzione del turnover, aumento della produttività, miglioramento della reputazione aziendale e dei risultati economici). L’analisi dei dati sarà fondamentale per ottimizzare le strategie e giustificare gli investimenti.


In sintesi, il 2024 ha consolidato il welfare aziendale non più come un costo ma come un investimento strategico e sostenibile per le imprese italiane. Un investimento che, come evidenziato dalla Welfare Index PMI e confermato dalle proiezioni per il 2025, non solo migliora la vita dei dipendenti ma genera valore tangibile e sostenibile per l’intera organizzazione, posizionando l’azienda come un attore responsabile e lungimirante nel panorama socioeconomico.

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